"Appena potevamo, lasciavamo la strada e ce la predavamo comoda, senza però fermarci. In questo viaggio avevamo un'arma segreta per superare le zone difficili o
impossibili da percorrere a piedi: i nostri formidabili packraft. Lunghi non più di un metro e mezzo, leggerissimi - due chili appena - ma molto resistenti - erano fabbricati con materiali
speciali -, potevano ospitare a bordo una sola persona con relativo bagaglio. sgonfi e arrotolati, si riducevano a un cilindro in gomma gialla, e s'infilavano comodamente nello zaino. Erano
perfetti. A piedi o sui packraft, saremmo riusciti a raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili con qualsiasi altro mezzo.
Sapevamo che lungo il cammino avremmo dovuto attraversare - non certo a nuoto - fiumi impetuosi e grandi baie, ma non eravamo preoccupati perchè con i packraft
potevamo percorrere torrenti ghiacciati, solcare onde di maree, costeggiare litorali sferzati dalle tempeste e passare a nostro piacimento da un'isola all'altra. E una volta piegati e riposti
nello zaino, non ci avrebbero inpedito di scalare montagne, camminare su strade e spiagge, superare boschi e sciare nella tundra. I packraft erano indispensabili. Senza, non avremmo potuto
affrontare quel viaggio da anfibi." - Erin McKittrick - A Long Trek Home