Avevo da tempo il desiderio di fare un bel giro anfibio del Veneto tra ciclabili, fiumi, e laguna. Ma il mio corpo non è riuscito a seguire i ritmi dei miei pensieri, e ho dovuto fermarmi a metà del percorso.
L'idea era di sfruttare le potenzialità del trike per il cicloturismo, e la sua capacità di carico per portarmi via l'imbarcazione ed il necessario per navigare, l'attrezzatura da campeggio e anche qualche comodità in più.
Il percorso: partenza da Schio, per scendere verso Vicenza, Padova, e Chioggia attraverso piste ciclabili e strade bianche o comunque secondarie. Nel mio progetto avrei continuato attraversando la laguna in packraft fino a Torcello per poi riprendere a pedalare lungo il Sile fino a Treviso, e ritornare verso casa lungo la ciclabile Treviso Ostiglia.
La posizione confortevole del trike, mi ha ingannato, e son partito spavaldo con un bagaglio di 40 chili, ok sono troppi, ma confidavo nel mio potente mezzo senza aver valutato che il suo motore non è poi così nuovo, e il terzo giorno le mie ginocchia sono andate in panne.
il tempo è stato inclemente, tanta pioggia e vento, ma sono anche riuscito a scottarmi al sole.
Dopo una notte con la tenda piantata al bordo di Valle Millecampi, sono partito (o almeno ci ho provato) con il packraft per continuare il viaggio via acqua.
A casa prima della partenza avevo provato a caricare il trike sul packraft, ma mi sono avvicinato al test in acqua con una certa apprensione, dalla foto se ne intuisce il motivo.
In laguna mi accoglie bel un vento contrario, mai paura, e mi metto a pagaiare con energia, e subito mi accorgo di aver fatto un errore da principiante, l'acqua è bassa e non ho preso informazioni sugli orari delle maree, con il tablet controllo subito, siamo proprio in bassa che più bassa non si può. Poco male in passato mi era già successo e in qualche modo ero riuscito a ritrovare i canali più profondi e grazie al poco pescaggio dei miei kayak rigidi. Ma questa volta è diverso, Valle Millecampi mi sembra sia più interrata rispetto al passato, i suoi canali interni inesistenti, e il mio packraft stracarico raschia facilmente il fondo. Tento di passare le secche camminando nel fondo con le gambe immerse nella melma fino alle ginocchia. Tutto inutile non si passa. Ritorno a riva rimonto il trike e vado a Sottomarina a cercarmi un campeggio.
Il viaggio si interrompe qui, si torna a casa in treno, cosa non prevista. Chioggia-Schio ci vogliono quattro treni e tre coincidenze, trasportando due zaini da 20 chili ciascuno e un trike. Arrivato a casa mia moglie ... "Che faccia stanca che hai!".
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