I fiumi, recuperiamo quel contatto perduto, e doniamolo ai nostri figli.  

L'uomo ha sempre vissuto in simbiosi con l'acqua, vi ha sempre trovato sostentamento e protezione, nei secoli ha capito i suoi segreti. Imparando a nutrirsi della sua energia e a proteggersi quando si arrabbia. Sfortunatamente, da quando l'acqua è arrivata nelle nostre case attraverso i rubinetti, tutto ciò si è perso, e poco a poco abbiamo dimenticato tutto. E adesso siamo indifesi, il fiume ci fa paura, ci fà paura la pioggia. 

Mi succede quando navigo un fiume, di ritrovare qualche fantasma di questa antica simbiosi, dei ricordi lontani che qualche mio antenato è riuscito a trasmettermi. 

Tutto ciò và recuperato, dobbiamo farlo, altrimenti oltrapasseremo ancora i limiti, umiliando ancora le acque, inquinandole, togliendo spazi vitali ai fiumi, e il legame sarà ostile, e anche il nostro sangue sarà inquinato e i nostri spazi vitali portati via all'improvviso dalle acque furiose.

Per venirne fuori abbiamo un'arma meravigliosa, i nostri figli.

Ricominciamo con loro a frequentare e vivere il fiume.

Per prima cosa però dobbiamo proteggerli.

Per conoscere il rischio acquatico e imparare a proteggersi, si può cominciare a leggere un libro di sicurezza fluviale, per poi continuare con un bel corso di canoa e/o soccorso fluviale. Ma servira a poco se non frequentiamo il fiume. Quello che ci manca è proprio il contatto fisico con le sue acque. 

Il packrafting ha il grande pregio di rendere facilmente accessibile la navigazione fluviale, è facile da condurre e molto stabile, ciò può portare al rischio di sovrastimare le proprie capacità. 

In seguito entrerò nello specifico su come muoversi, nuotare, e pagaiare in sicurezza in fiume, sappiate che non servono dei "Rambo", ma è necessaria la conoscenza dei i rischi presenti in fiume. E avere le competenze tecniche per ridurli sino alla soglia di accettabilità.

Conosciamo bene i pericoli della circolazione stradale, ed educhiamo i nostri figli a conoscerli e a proteggersi con delle norme comportamentali (attravesare sulle striscie, guardare prima di attraversare etc.) e indossando dei dispositivi di protezione individuale (cinture di sicurezza, casco per bici etc.). Esattamente quel che bisogna fare in fiume.

Insegniamo ai nostri figli quali sono i rischi dell'ambiente acquatico. Insegnamo loro a proteggersi. Con norme comportamentali, saper nuotare in corrente, a lanciare una corda, effettuare delle manovre elementari di soccorso, e insegnamo loro a indossare sempre muta caschetto e salvagente.

Prima dovranno imparare a nuotare in una rapida e dopo potranno discenderla con il packraft.

Questa estrate mio figlio di 10 anni, si è rovesciato con il packraft in una rapida per lui impegnativa, ed ha preso paura, gli ho chiesto se voleva riprovarci subito, mi ha risposto "si, ma a nuoto", se le nuotata un paio di volte e la paura è passata.

Quando saremo in grado di garantire un livello di sicurezza accettabile (il rischio zero non esiste), potremo dare ai figli quella libertà di muoversi in acqua, che trasformerà improvvisamente il fiume nel più bello dei parchi giochi.

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Ti ricordiamo che:

1- I fiumi vanno discesi con attrezzature e abbigliamento adatto al tipo di percorso affrontato.
2- Per discendere i fiumi bisogna aver frequentato dei corsi di packrafting e sicurezza, tenuti da personale qualificato.
3- I principianti durante le discese devono essere affiancati e accompagnati da guide esperte.
4- Una discesa non si effettua mai in solitaria, il numero minimo dei partecipanti può variare a seconda della preparazione dei packrafters e delle difficoltà che si possono incontrare.

5- Il packrafting permette un'accesso semplificato all'acqua mossa, ciò può portare a sovrastimare le proprie capacità. E' perciò necessario conoscere quali sono i rischi presenti in fiume. E avere le competenze tecniche e la prestanza fisica per ridurli sino alla soglia di accettabilità.

6- Ricordate sempre che gli sport fluviali